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martedì 25 ottobre 2011

Cecilia Metella

Questa è la ricostruzione della tomba di Cecilia Metella,moglie di Marco Licinio Crasso (figlio del triumviro Crasso),datato alla seconda metà del primo secolo a.C. 
Il mausoleo,sorge al III miglio dell'Appia e voleva sottolineare l'importanza della famiglia di Metella,piuttosto che della stessa.Il monumento a pianta circolare,si innalzava su un basamento quadrangolare in opera cementizia.
Successivamente,nel XIII sec il mausoleo che già era possesso pontificio, venne fortificato ad opera dei Catanei (famiglia di Bonifacio VIII).Nel recinto vennero inclusi oltre alle torri e il borgo,una chiesa intitolata a S.Nicola di Bari di cui oggi rimane solo la struttura muraria.
Il castello fu poi occupato dalle famiglie più potenti del '500 come i Savelli,Orsini,Colonna,Cenci fino ai Torlonia.

La prima neve dell'anno

Questa mattina mi sono svegliata con una sorpresa: tanta neve fuori dalla mia finestra!!!lo scenario è stupendo e non posso fare a meno di essere felice!!Certo è un pò presto per tutta questa neve,ma è fantastico!In fondo anche questa è un'opera d'arte...naturale!!!

sabato 22 ottobre 2011

La cista ficoroni

Un regalo di nozze di duemilatrecento anni fa... ebbene si,anche 
allora le mamme facevano regali per il matrimonio delle figlie proprio come oggi fanno le nostre.
La cista serviva per contenere gli oggetti da toilette e mi tocca particolarmente perchè mi ricorda l'amore che mia madre ha messo per i peparativi del mio recente matrimonio.
Sentimenti a parte la paticolarità storica sta nel fatto che questo è il primo in cui appare il nome di Roma,dato molto importante se pensiamo che è proprio in questi anni che Roma si sta estendendo al di fuori del suo territorio,e che la cista proviene da Palestrina che in quel momento era tornata alleata di Roma.Conosciamo anche il nome del fabbricante "Novios Plautios",che non ha certo un nome da romano di Roma,ma ci da una grande delucidazione su quella che doveva essere l'arte prodotta nei dintorni della futura sede dell'impero,influenze etrusche che guardano alla futura espansione.Ultima testimonianza di ciò che era arte molti secoli prima che Roma ne creasse una propria dalle caratteristiche inconfondibili che la renderanno tanto amata fino ai nostri tempi.

venerdì 21 ottobre 2011

michelangelo,il vero genio

 Con questo torso,Michelangelo ha dato prova del suo vero genio.
La sua arte,sta nella sua idea di questa:questo torso venne rinvenuto a Campo de' fiori nelle condizioni che vediamo e Papa Giulio II gli chiese di lavorare sull'aggiuta delle braccia e gambe,Michelangelo si rifiutò di lavorare su ciò che per lui era già un capolavoro e lo lasciò così,traendo da esso ispirazione per i torsi della successiva cappella sistina.E da qui nasce il concetto del "non finito" in Michelangelo,ovvero l'intaccabilità della perfezione di un'opera com'è senza pregiudizio di bello o brutto,ma con l'accettazione di ciò che è.
Questo conferma che l'artista non lo fa la soltanto la bravura tecnica, quanto l'elevato estro dei suoi pensieri.

giovedì 20 ottobre 2011

Veermer il pittore dei sentimenti ancora attuali

Veermer
Lattaia 1657–1658
In questi anni di studio,non posso ancora dire di avere UN pittore preferito,ma di sicuro ho un amore sconfinato per le atmosfere di pittori come Giorgione,Veermer,Correggio,lontani cronologicamente e diversi nello stile,ma per qualche motivo riescono a darmi lo stesso effetto di pacatezza ed armonia.
Non so se è stata la bravura del professore di storia dell'arte moderna a trasmettermi tanta ammirazione per Veermer,ma ogni volta che ho un suo quadro davanti,non posso fare a meno di rimanere persa  di fronte alle sue opere.
E'  proprio il tempo il soggetto invisibile dei suoi quadri,un tempo immobilizzato,reale,che ci da una descrizione dettagliata del momento che attraverso i colori vibra di accenti bizantini.
Veermer per me è il pittore dell'intimo femminile,uno dei pochi che riesce a vedere il mondo attraverso i nostri occhi,e che ha colto le nostre emozioni fermandole quattro secoli fa ma rendendole ancora attuali,ancora nude ai nostri cuori  pieni di emozioni,le stesse che vissero le donne che ha dipinto all'interno delle loro case borghesi,in cui i loro segreti sono ancora custoditi nei dettagli dei suoi quadri.

mercoledì 19 ottobre 2011

Marco Ulpio Traiano

Dedico questa descrizione ad uno degli imperatori più celebrati per ingegno militare e umanità,in uno dei momenti più felici dell'impero romano sia per estensione geografica che per stabilità politica:Marco Ulpio Traiano.
In particolare,mi soffermo sulla descrizione della colonna a lui dedicata,nel suo omonimo foro nel 113.La particolarità della colonna è nel fatto che conteneva le ceneri dell'imperatore nel suo basamento,ma soprattutto,costituisce uno dei punti d'apice dello sviluppo di un'arte propriamente romana,è infatti qui,nel foro di Traiano che troviamo un punto d'arrivo nella stroria dell'arte romana,non più legata all'ellenismo,atticismo o modelli etruschi,ma per la prima volta vediamo un linguaggio "suo",del tutto individuale nel linguaggio dell'impero,che non guarda più alle precedenti lezione,nè si rifà ad un'arte di propaganda come fu durante il principato di Augusto.
Ciò che più mi colpisce nell'analisi del fregio,è che tra le tantissime scene,piene di varietà e mai ripetitive tra l'altro,c'è un elemento nuovo,un elemento che non si era mai trovato prima di Traiano:l'elemento umano.
La colonna narra i momenti della campagna dacica che portò le truppe romane alla conquista di un altro territorio al di là dell'Adriatico,in pratica è la storia di una guerra e nonostante ciò,il linguaggio non è scontato nè ripetitivo (il fregio è lungo 200 m),ma anzi trova nuove iconografie e una nuova rappresentazione dell'imperatore,colto nel momento del discorso alle truppe,di incoraggiamento a Sura,che non vogliono elevare il pricipe soltanto a figura di vincitore,ma soprattutto a quello di uomo di valore,pronto a donare la propria vita in guerra,dando dignità ai vinti e rappresentando anche il loro dolore nella perdita della loro patria.Forse è questa la potenza delle immagini:l'impatto che hanno su di noi,a distanza di duemila anni,di raccontarci pregi e difetti di un popolo che ha diffuso la propria lingua,leggi,usanze,religione in Europa,Africa,Asia senza retorica o moralismi,ma con la semplicità di un fregio scolpito su un marmo di secondo secolo che oggi come allora ci fa rivivere ed entrare nella storia di quegli uomoni che erano soldati,prigionieri,generali o imperatori,ma tutti con la stessa dignità di essere ricordati.

lunedì 17 ottobre 2011

Caspar David Friedrich

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Non si può non amare questo pittore romantico, tra i paesaggisti tedeschi che si esprime attraverso l'uso del simbolismo.Forse ancora più conosciuto è il suo "Viandante sul mare di nebbia",ma per me questo "Mare di ghiaccio" è in assoluto il suo apice.
Il quadro è contornato di simboli:la barca corrisponde alla sete di conoscenza umana che rimane incagliata nell'immensità di Dio (il ghiaccio).Tutto è lì per ricordarci che per quanto ci sforziamo di arrivare alla Verità assoluta,non siamo niente di fronte alla grandezza di Dio.
Ma forse quello che più mi piace in questo quadro è il dinamismo con il quale le lastre sono messe l'una sull'altra,come onde del mare,ma allo stesso tempo bloccate nella loro plasticità che ne danno un senso di mondo parallelo,irreale come è irreale il tentativo umano di arrivare a Dio.

sabato 15 ottobre 2011

Gente (galleggiante) di mare

Gente che si preoccupa degli affari tuoi
Gente che non sa occupare il proprio tempo e così riempie il tuo di inutilità
Gente che invece di rilassarsi vorrebbe che t'irritassi (ie piacerebbe)
Gente che crede che il mondo giri nella propria direzione e perciò ti indica la "sua" strada che ovviamente non seguirai
Gente che non sarà mai al tuo livello e per quanto salti per arrivarci,continua solo a galleggiare...

mercoledì 12 ottobre 2011

un giorno per me

Questo è un giorno dedicato SOLO a me:caffè,tinta,maschera viso,gel aloe,smalto...e gran finale...i tacchi!!!
Buongiornooooooooo!!!

martedì 11 ottobre 2011

Opinioni su tutto

                                                  
Non mi piace chi ha opinioni su qualunche argomento,non tanto il fatto di averne quanto l'enfasi che alcuni mettono nel sottolineare l'idossolubilità dei propri pensieri su questioni che non si sono vissute sulla propria pelle,e di cui non si ha lontanamente idea di cosa significhi.
Mi chiedo perchè si sceglie di dare un giudizio piuttosto che tacere e lasciare spazio alla riflessione,forse a molti il silenzio fa paura perchè hanno il timore che mostri assenza di idee quando sarebbe più dignitoso mettere da parte inutili parole per dare spazio ai pensieri.
Mi viene in mente Eluana,ho sentito di tutto sulla sua condizione,quante parole,consigli e poi da nessuno che abbia vissuto un simile dolore.
Non sarebbe meglio tacere su questioni più grandi di noi e prendere tempo per pensare a cosa veramente significhi vivere una simile situazione?Questa è un'era in cui siamo veloci,loquaci,tecnologici e senza EMPATIA elemento che più manca alle nostre generazioni.

domenica 9 ottobre 2011

LIE TO ME

Mio marito ne va pazzo e io anche più di lui ,anche se il dubbio che sia una scienza esatta mi rimane...ma è davvero irresistibile vedere il dottor Lightman ispezionare ogni singolo gesto dei sospetti poi sbagliarsi,poi ritrattare,poi tornare dal primo testimone per smascherarlo attraverso l'arcata del suo sopracciglio...il tutto ovviamente contornato dalla stranezza dei "sù e giù" e gesti incomprensibili del dottore,che è più strano dei suoi sospettati...C.V.D.