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lunedì 7 maggio 2012

La cattiveria umana perde di fronte alla saggezza

Forse per l'ingeniutà che attraversa la mente dei piccoli o forse per il bisogno di essere amati,ma da bambini non vediamo nè percepiamo quanto possa essere brutale la cattiveria dell'uomo.Eppure essa fa parte della vita come l'amore,il disprezzo,la passione,la meraviglia,la sorpresa...lei c'è e più prepotente di ogni altro sentimento arriva quando pensiamo di averne viste abbastanza,entra in scena lei e tutto tace dentro e fuori di noi.
Alda Merini ha scritto molto sul dolore umano,ma anche su questo bassissimo fervore ha scritto parole che arrivano sparate al cuore ogni volta che le leggo:
"La verità è sempre quella,la cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente brilla più di una qualsiasi filosofia.Un povero ti da tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliacchieria".

 Una donna rinchiusa ingiustamente in manicomio che dopo innumerevoli ellettro-shock riesce a scrivere versi così toccanti,ha di certo una sensibilità che và al di là di ogni ragionevole comprensione.Non tutti hanno una corazza ben collaudata a sferrare i colpi umani,e per certi versi diventa più facile costruirla esternamente,creando un involucro di grande impatto teatrale,ma poco consistente per  l'anima.
Qualcuno disse che la cattiveria è tanto grande quanto lo è stato il dolore che l'ha provocata,non sono del tutto d'accordo con questo pensiero visto che un uomo è tale perchè può scegliere:c'è chi dal dolore ha costruito una casa,una famiglia,un lavoro e chi lascia che il dolore diventi una giustificazione a tutto ciò che di sbagliato si sceglie di fare.
Il nostro vero problema è che diamo troppe motivazioni a cose che sono davanti ai nostri occhi,nude,vere e noi cerchiamo di definirle,questo è il problema.
Se un uomo sceglie il male è perchè "lo sceglie" e non perchè il male ha scelto lui.La cattiveria esiste e darne una motivazione sarebbe assurdo.Lei c'è.Come domattina ci sarà il sole in cielo.
Il quadro che ho scelto per questo argomento parla di un fatto di cronaca ottocentesca che ebbe molta rilevanza a suo tempo,ma non è il fatto quanto il messaggio che Gericault ha rappresentato che mi ha spinto ad associarlo all'argomento di questo articolo:la lotta per la sopravvivenza umana.Il momento della scena è quello in cui i naufraghi della Medusa avvistano i soccorsi dopo giorni di agonia,la bruttezza dei corpi,delle vesti,la magrezza e il pallore delle carni esprime tutta la violenza di questo momento in cui l'uomo vede uno spiraglio una possibilità di ritorno alla vita tra i corpi straziati e trapassati.
Accenni a Rubens (per le contorsioni quasi innaturali) e Caravaggio (uso della luce) sono espliciti,ma ciò che più mi emoziona è la scelta di rappresentare questo momento di disperata lotta in una atmosfera eterea,quasi trascendentale che crea un'emozione cupa e triste allo stesso momento.Cosa c'entra la cattiveria con "La zattera della Medusa"?...beh,io ne vedo tanta,ma lascio che sia il quadro a parlarne...

"La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria".
Alda Merini 

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