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giovedì 5 aprile 2012

la persistenza della memoria



"...E ricoprire una piantina verde sperando possa nascere un giorno una rosa rossa..." queste parole di "Emozioni" dell'inimitabile Mogol  hanno una carica emotiva e malinconica  che richiama l'attenzione al tema di questo articolo ovvero :IL TEMPO.
In questa canzone l'idea dello sguardo al futuro riesce a sovrastare per un attimo il dolore che Battisti trasmette attraverso la sua voce e questo è per me il momento più bello della canzone.
Pensare al tempo come un'idea futura di qualcosa di migliore è una visione semplice ed essenziale allo stesso tempo,ovviamente, ciascuno di noi ne avrà una diversa a seconda del momento che si sta vivendo,ma è curioso capire quale sia quella degli artisti.In questo caso ho preso spunto da "la persistenza della memoria" del surrealista Dalì il quale al di là dei simbolismi presenti nel quadro rappresenta la malleabilità della memoria umana che contrapposta alla meccanicità degli orologi li rende "fluidi".Il pittore li rappresenta deformi,allungati proprio per la soggettività con cui l'uomo ne percepisce lo scorrere.
Per Dalì l'arte deve servirsi dei mezzi che permettano di far riaffiorare il proprio inconscio,una sorta di funzione terapeutica...mi chiedo se certi oggetti siano stati creati con la stessa funzione dall'uomo per razionalizzare un concetto così astratto come è il tempo,quasi per renderlo raggiungibile e meno sfuggente alle nostre frenetiche giornate che corrono in questo moderno mondo con tanta tecnologia e poca riflessione interna,chissà...